5 grandi momenti delle Olimpiadi di Tokyo 2020

di Massimiliano Donghi

Anche se stanno terminando le ultime gare e deve andare in scena la Cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Tokyo 2020 si sente già quel velato gusto di malinconia che accompagna la fine dell’evento sportivo per eccellenza.

Questa edizione dei Giochi Olimpici è stata molto particolare, visto che a causa della pandemia è arrivata a cinque anni di distanza dalla precedente ed è stata un po’ in bilico fino all’ultimo.
Tuttavia sono stati 15 giorni intensissimi, in cui tutti noi abbiamo sacrificato ore e ore di sonno, abbiamo tifato per ogni nostro connazionale, abbiamo guardato persino le discipline più bizzarre della manifestazione sentendoci ovviamente grandi esperti dopo il secondo minuto di gara.

15 giorni diversi, più belli. Unici.
Tantissimi tra i migliori atleti del mondo erano lì, a giocarsi le medaglie, a cercare di coronare un sogno frutto di anni e anni di lavoro durissimo. Le Olimpiadi raccontano tante storie incredibili, che ti danno forza e ti stimolano in tutto quello che fai.

Ho pensato quindi di scrivere questo pezzo per rivivere 5 grandi momenti della nostra nazionale a Tokyo 2020.
Naturalmente ho associato ogni momento ad un video per rivivere, ancora una volta, la bellezza di quegli attimi.

 

GIMBO & JACOBS, 20 MINUTI MAGICI

Se dovessi rispondere alla domanda “qual è stato il tuo momento preferito di queste Olimpiadi?” penso che non farei passare nemmeno una frazione di secondo e risponderei “i 20 minuti magici dell’atletica”. Già, perché nell’arco di poco più di un quarto di giro di lancetta d’orologio prima Gianmarco Tamberi ha vinto un oro straordinario nel salto in alto e poi Marcell Jacobs ha vinto la gara regina, i 100 metri piani, stabilendo il record europeo.

Il loro abbraccio a fine gara ha regalato a tutta l’Italia un’emozione fortissima.
E, se da una parte quella di Jacobs è stata una piacevolissima sorpresa, dall’altra quella di Gimbo è stata una certezza che si è presa la rivincita sulla sfortuna. Già, perché poco prima dei Giochi di Rio 2016 un bruttissimo infortunio aveva messo un serio punto interrogativo sulla sua carriera.
Gianmarco ce l’ha fatta e ha vinto l’oro più bello, condiviso con Barshim, atleta del Qatar e grande amico.
Una storia stupenda, questo è lo Sport.

 

 

4 PROIETTILI AZZURRI SU PISTA

Dopo una semifinale elettrizzante, con annesso il Record del mondo, ecco che arriva anche il giorno della Finale.
Come avversario c’è il quartetto della Danimarca. Sono i Campioni del Mondo e sono i favoriti per il primo posto. Nella semifinale contro la Gran Bretagna sono passati anche se si sono spalmati dietro a uno dei britannici che si era staccato.

Reset totale, parte la gara. L’Italia inizia in testa, tenendo un gran ritmo, ma alla lunga i danesi, rosicchiando decimi su decimi, arrivano quasi ad un secondo di vantaggio. Sembra già argento per gli azzurri ma Filippo Ganna inanella una serie di giri stellari. L’Italia si avvicina, recupera e all’ultimo giro passa in vantaggio, vincendo la finale e stabilendo nuovamente il Record del mondo.

Se non avete idea di ciò che è successo in quel momento guardate le immagini dell’ultimo minuto di telecronaca di Luca Gregorio e Marco Cannone. Favolosi anche loro!

 

 

DAJE GREG!

Gregorio Paltrinieri è un campione incredibile, che in carriera ha già ottenuto grandi risultati, compreso l’oro dei 1.500 metri stile libero alle Olimpiadi di Rio 2016. Come ogni grande storia che si rispetti però arriva sempre un momento buio.
La sfortuna colpisce Greg, arriva la mononucleosi. Ad un mese dalle Olimpiadi deve interrompere gli allenamenti e la sua partecipazione a Tokyo viene messa in dubbio.

Greg non molla, riesce a battere la malattia e a presentarsi al check-in del suo volo per il Giappone. Ovviamente le aspettative però sono ai minimi storici. Nella prima gara in cui arriva in finale, gli 800 metri stile libero, ribalta ogni pronostico e si aggiudica una spettacolare medaglia d’argento, dietro solo a quel marziano di Finke.

Poi arrivano i 1.500 metri stile libero, la seconda prova in cui Greg arriva in finale. Una prova dura, dove oltre a Finke, che vola a vincere il secondo oro, ci sono anche Romanchuk e Wellbrock a fare la voce grossa.
L’azzurro ce la mette tutta, ma è quarto.

L’argento è già “tanta roba” per le sue condizioni fisiche, ma a Greg non basta. Ultima gara, la 10 km in acque libere. È una prova massacrante e il tedesco Wellbrock, sin dall’inizio, va all’attacco. Greg non molla mai e, bracciata dopo bracciata, va all’attacco arrivando terzo e aggiudicandosi un bronzo straordinario.

Fantastico Greg!

 

 

NON TI STAN(N)O DIETRO

La marcia è uno di quegli sport che generalmente guardiamo solo una volta ogni 4 anni quando ci sono le Olimpiadi.
È una corsa ma senza la fase di stacco; praticamente l’atleta deve avere sempre un piede che tocca terra. Così facendo il suo movimento diventa innaturale e, forse anche per questo, più curioso da seguire.

La prova di Massimo Stano nella 20 km è stata fantastica. Quando mi sono collegato c’era al comando un discreto gruppetto di marciatori, tra cui l’italiano. La gara avanza e Massimo anche. Gli avversari cominciano a staccarsi quando alza la sua andatura. È irresistibile, gli stanno dietro solo i due giapponesi, Ikeda e Yamanishi.

Stano non molla mai, anzi, rilancia la sua azione e stacca prima Yamanishi e poi Ikeda, arrivando da solo al traguardo per godersi una medaglia d’oro meritatissima. Bellissimo poi il suo gesto terminata la gara, quando si gira e accoglie con un inchino sulla linea d’arrivo i suoi due rivali che conquistano argento e bronzo.

Adoro questi momenti di Sport.

 

 

OLIMPIADI A TUTTO BASKET

Last but not least, anche se la grandissima impresa è stata battere la Serbia nel torneo Preolimpico, la Nazionale di Basket ci ha regalato dei momenti pazzeschi.
Vince con la Germania, va a un passo dall’impresa con l’Australia, domina la Nigeria e infine si arrende negli ultimi secondi alla Francia dopo una rimonta favolosa.

Non so come ringraziare questo gruppo per tutte le emozioni che ha regalato in questa Olimpiade, con le difese incredibili di Pajola, con Fontecchio in formato stellare, con Gallinari che gioca anche da zoppo senza mai mollare e un coach come Sacchetti che ha costruito un gruppo super.

Grazie davvero a tutti, non vedo l’ora di rivedervi in campo!

 

 

 

Finisce così un’Olimpiade storica, dove l’Italia raggiunge il record di 40 medaglie (decimi nel medagliere).

10 ori, 10 argenti e 20 bronzi. Un numero infinito di emozioni che per 15 giorni hanno tenuto un paese intero incollato agli schermi e ai giornali sportivi. La gioia per la prima medaglia, arrivata nella scherma grazie a Samele e per il primo oro di Vito Dell’Aquila nel taekwondo (prima medaglia italiana di un atleta nato negli anni ’00). Una 4×100 straordinaria che ci regala un’altro oro, così come un Busà pazzesco che sale sul gradino più alto del podio nel karate.

Potrei stare qua ore ed ore a commentare e scrivere papiri per tutte le nostre medaglie e le grandi prestazioni dei nostri atleti, ma finirei sicuramente con l’annoiare tutti.

L’appuntamento è alle prossime Olimpiadi, Parigi 2024. Farò di tutto per esserci, come spettatore e perché no, anche come fotografo. Chissà, mi piacerebbe molto fare un’esperienza del genere, anche se al momento la fotografia sportiva non è tra le mie specialità. Sognare però non costa nulla.

Buona domenica!

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