L’incanto di Castelluccio di Norcia

di Massimiliano Donghi

Sono sempre stato stregato dal fascino del centro Italia e in particolare nella mia lista “luoghi da visitare assolutamente” c’era un posto fantastico: Castelluccio di Norcia.

Così, dopo un breve confronto con Google, a fine giugno dello scorso anno, ho deciso di partire per andare a visitare la zona, spinto dalla bellezza delle magiche fioriture dei campi di papaveri, lenticchie e altri fiori del periodo.

 

COME RAGGIUNGERE CASTELLUCCIO

Il modo migliore per arrivare a Castelluccio è utilizzare l’auto o la moto. Se ti piace pedalare e hai un buon allenamento sicuramente anche la bicicletta è una figata, però bisogna fare grande attenzione alle strade, soprattutto in discesa, in quanto qualche buca o tratti di asfalto sporco sono sempre presenti.

Io da Milano ho preso il treno ad alta velocità fino ad Ancona, da lì poi ho noleggiato un’auto e guidato fino a destinazione. Strada molto scorrevole, 150 km che passano veramente in fretta.

La Piana è raggiungibile da diverse vie, io ho scelto la SP477 con passaggio da Forca di Presta, la più comoda rispetto alla mia base che era ad Abetito. Il panorama eccezionale mi obbligava a fermarmi ogni due minuti per scattare una serie di fotografie. Grazie al sito Valnerinaonline è possibile anche avere in tempo reale tutte le informazioni sulle strade aperte per arrivare a destinazione.

QUANDO FIORISCE?

Solitamente se si parla di fioriture generalmente c’è un periodo variabile, ma comunque abbastanza preciso, che si può indicare. Per Castelluccio il discorso è un po’ differente in quanto le fioriture sono più di una e naturalmente sono asincrone.
Si inizia con il giallo della Senape a maggio, poi si passa qualche settimana più tardi al rosso dei Papaveri che viene gradualmente accompagnato dal bianco della Camomilla per poi passare a metà giugno al blu dei Fiordalisi e al viola degli Specchi di Venere.

Praticamente da metà maggio circa fino a metà luglio i campi continuano a cambiare colore e ad offrire spettacoli cromatici veramente formidabili, soprattutto quando si incrociano le varie fioriture. Ovviamente la durata e il periodo esatto delle fioriture dipendono e variano in base a temperature e precipitazioni dei mesi precedenti. Bisogna quindi sempre informarsi prima di partire, magari anche dando un occhio alla webcam di Castelluccio, ripristinata dopo il terremoto del 2016.

Il momento migliore, a mio parere, è quello a cavallo tra l’ultima settimana di giugno e la prima di luglio. In questo arco di tempo è difficile sbagliare. Visto il grande afflusso di turismo in quelle settimane consiglio, se possibile, di evitare i weekend e le ore centrali della giornata. Prima mattina e pomeriggio dopo le 18 circa sono gli orari più indicati.

Ovviamente però Castelluccio è molto più di una semplice piana colma di campi colorati. È un luogo unico, pacifico, bello da visitare in ogni periodo dell’anno, anche nei mesi invernali, quando freddo e neve sono padroni incontrastati e il turismo è molto meno presente.

 

 

DOVE FOTOGRAFARE

Sebbene mi venga quasi spontaneo rispondere con “ovunque“, la domanda non è affatto banale. Ho individuato quindi cinque punti ideali da dove fotografare le fioriture e non solo.

 

  • VIA MONTE VALLETTA

    Ideale con: grandangolo, teleobiettivo
    Quando: alba, pomeriggio, notte

    È una piccola via sterrata che parte dal centro paese e sale fino in cima alla montagna. La vista migliore però è circa a 300m dal paese. Da lì si domina la piana e con un bel grandangolo è possibile inquadrare tutti i campi colorati.
    Punto indicato soprattutto per scattare al sorgere del sole e nella seconda metà del pomeriggio con la luce a favore.
    Se invece per esempio si vuole fare un bel timelapse dell’alba o uno scatto notturno con protagonista la via lattea allora consiglio di salire più in alto, preferibilmente proprio in cima al monte.

  • INCROCIO PIANO DI CASTELLUCCIO

    Ideale con: grandangolo, macro
    Quando: mattino, tramonto

    Sì, è vero, per chi vuole scattare con calma è un incubo viste le tonnellate di umani selfiezzanti presenti in quel punto. Però è altrettanto vero che da lì si può fare il consueto scatto “postcard“, con il colle che sorge in mezzo ai prati. Meglio al mattino abbastanza presto, prima dell’invasione, oppure di sera, orario tramonto.
    Grandangolo per lo scatto da cartolina e macro per immortalare la bellezza dei singoli fiori.

  • SP477 DA FORCA DI PRESTA

    Ideale con: teleobiettivo, grandangolo
    Quando: mattino, tramonto

    Diametralmente opposta a via Monte Valletta la SP477 proveniente da Forca di Presta è perfetta per fermarsi a scattare con un teleobiettivo. A lato della strada infatti sono presenti numerosi piccoli spiazzi dove ci si può fermare a scattare con grande tranquillità, anche negli orari di punta in quanto la maggior parte dei turisti preferisce avvicinarsi ai campi.
    Interessante anche scattare al tramonto, magari con un grandangolo per riprendere tutta la piana.

  • RIFUGIO BELVEDERE

    Ideale con: grandangolo, supertele
    Quando: notte, mattino

    Sebbene anche di giorno la vista sia notevole è piuttosto lontano da Castelluccio (si vede solo una parte della piana) ed è necessario un supertele per riuscire a fare fotografie interessanti. Il discorso cambia invece di notte, quando con un bel grandangolo f/2.8 si possono realizzare scatti notevoli grazie a un buio fantastico.

  • MONTE VETTORE

    Ideale con: grandangolo, teleobiettivo
    Quando: mattino, tramonto

    Il Monte Vettore con i suoi 2.476m è il re dei Monti Sibillini ed è anche un ottimo punto per fotografare la fioritura dei campi. Grazie ai diversi sentieri presenti è possibile scegliere altezza e distanza da cui fotografare.
    I momenti perfetti per scattare sono il mattino presto e il tramonto, dove con il grandangolo non si sbaglia e con il teleobiettivo si colgono i particolari.

 

Ecco la mappa con i luoghi descritti qua sopra:

 

REGOLA FONDAMENTALE: IL RISPETTO

I campi di questa perla in mezzo ai Monti Sibillini sono magnifici ed è bello andare ad ammirarli da vicino, ma c’è sempre una regola importante da osservare: il rispetto.

Già, perché se queste incredibili fioriture sono una meraviglia della natura lo dobbiamo a tutte quelle persone del posto che lavorano duramente tutto l’anno per ottenerle. È fondamentale quindi stare fuori dai campi o, se si vuole andare più vicino, seguire le strade che ci sono tra un campo e l’altro. Mai entrare in mezzo ai fiori, calpestandoli e rovinandoli, solo per farsi una foto.

Stessa cosa per la raccolta dei fiori: da evitare assolutamente! Sono stupendi così, vivi nei campi dove sono nati e cresciuti. Facciamogli solo tante fotografie nel pieno rispetto delle regole.

CASTELLUCCIO NON SI FERMA

Alzando un attimo lo sguardo dai campi fioriti in direzione del colle che ospita il paese è impossibile non vedere tutte le macerie del terremoto del 30 ottobre 2016. Per Castelluccio è una ferita ancora aperta, che non so quando e se mai si rimarginerà.
Camminando nel centro è ancora presente la zona rossa, presidiata dai militari, e sono ancora ben visibili tutti gli edifici distrutti o lesionati che sembrano essere stati dimenticati dalle lungaggini della burocrazia. Gela il sangue nelle vene quando sei immerso in questo scenario, anche solo per qualche giorno e anche solo se sei di passaggio.

Ma Castelluccio non si ferma e offre qualcosa di ancora più bello della fioritura dei campi: la forza della comunità locale. Ho avuto occasione di parlare con alcune persone del posto e sono rimasto letteralmente incantato dalla loro voglia di riprendersi e di non arrendersi nemmeno di fronte ad una calamità naturale di queste proporzioni.

Quando finisci di scattare fermati da loro a gustare le specialità gastronomiche, scambia due chiacchiere.
Prova la birra di Antonio, assaggia i salumi di Norcia, acquista una confezione di lenticche IGP.

Inoltre puoi sostenere l’economia di Castelluccio anche da casa, acquistando online i prodotti tipici del territorio.

 

 

33 COINCIDENZE

Spesso quando penso a certe coincidenze mi viene automatico fare dei gran giri di pensieri, che giustamente svaniscono nel nulla appena capisco che forse volo troppo in alto con la fantasia.
Ma quello che mi è successo al ritorno di questo viaggio ha davvero dell’incredibile.

Quante possibilità ci sono di svegliarsi una domenica mattina in mezzo ai Monti Sibillini, fischiettare insistentemente un brano (Thirty Three degli Smashing Pumpkins) e di trovarsi davanti qualche ora più tardi ad Ancona fuori da un bar il cantante Billy Corgan?

Zero? Beh, a me invece è capitato a causa di un numero incredibile di coincidenze legate alla prenotazione del treno di ritorno, a un pranzo mancato in stazione, a un bar che non aveva il POS funzionante, alla scelta della strada da percorrere in base all’ombra alla ricerca di un panino.

Dialogo di 30/40 secondi sul caldo e sul mare condito da un totale blackout alfabetico di fronte a un mito, ma ne è valsa la pena. Viaggio chiuso in bellezza.

 

Ne approfitto anche per segnalare, per chi fosse un particolare amante degli Smashing Pumpkins, un eBook gratuito tributo a Mellon Collie And The Infinite Sadness, favoloso doppio disco uscito nel 1995.
Un’idea del mitico Roberto Gennari a cui ho contribuito nel mio piccolo scrivendo un racconto. Potete scaricarlo direttamente dal suo blog.

Buona lettura!

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2 commenti

Emanuele 19 Luglio 2020 - 10:46

Grazie mille per averci segnalato per la strada! Se vuoi c’è anche il sito web https://castelluccio.photo che vogliamo promuovere per dare un’idea di Castelluccio differente, da visitare in vari momenti dell’anno. Se hai voglia aggiungi 1 o 2 tuoi scatti!

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Massimiliano Donghi 19 Luglio 2020 - 16:30

Grazie a te Emanuele, aggiungerò sicuramente qualche scatto. A presto!
Buona domenica

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