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Milanstagram Playlist 2020
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Playlist Milanstagram 2020

di Massimiliano Donghi 31 Dicembre 2020
scritto da Massimiliano Donghi

La musica esprime ciò che non può essere espresso a parole e ciò che non può rimanere in silenzio.

Victor Hugo

Ebbene sì, è pronta! Sono riuscito a creare la playlist dei miei brani preferiti usciti in questo tormentato 2020. Così come ho fatto per l’anno scorso anche quest’anno ho scelto i 10 pezzi più rappresentativi estratti da dischi o singoli usciti negli ultimi 12 mesi.

Prima di passare alla lista dei brani con la loro descrizione e qualche informazione però ci tenevo nuovamente a sottolineare che questa playlist non è solo un “insieme di brani”, ma è uno spunto per approfondire/ascoltare dei dischi.
Viviamo in un’epoca dove la musica viene ascoltata (e di conseguenza diverse volte anche prodotta) sempre più in fretta, un po’ come capita. Spesso anche su uno smartphone o su un computer via YouTube o Spotify, senza utilizzare un apparecchio unicamente a lei dedicato come un lettore cd, un giradischi o un lettore mp3.
E, purtroppo, con la stessa velocità con cui viene prodotta (non da tutti, ovviamente) e ascoltata viene anche troppo spesso dimenticata.

Non sono un purista del vinile o un fan sfegatato del compact disc. Non sono nemmeno un nostalgico delle musicassette, anche se ricordo sempre con piacere tutte le BASF e Maxell da 90′ che ho riempito durante la mia adolescenza.
Sono però un clamoroso difensore del concetto di album. Ascoltare solo un singolo e ignorare tutto il resto del lavoro di un artista che sta dietro ad un album è devastante.

Per questo, anche a costo di sembrare più fastidioso di un rubinetto che sgocciola alle 3 di notte, invito sempre ad ascoltare i dischi per intero, indipendentemente dal formato. Vi piace For Sure dei Future Islands? Perfetto, ascoltate tutto As Long As You Are. Se poi vi piace acquistatelo o ancora meglio andate a sentire la band dal vivo (quando sarà possibile ovviamente).

Insomma, dedicate tempo e attenzione all’ascolto del lavoro di un artista.

 

  • Ascolta la playlist su Spotify

 

The Adults Are Talking | The Strokes

Sono tornati. A volte quando aspetti per molto tempo un ritorno, specialmente in ambito musicale, finisci per rimanere deluso. Non è stato il caso degli Strokes che, al rientro dopo 7 anni senza album insieme, hanno tirato fuori davvero un gran bel lavoro: The New Abnormal. Il disco già in partenza si presenta bene, con un’opera di Basquiat come copertina (Bird on Money, 1981). Ho scelto The Adults Are Talking perché è il brano che a mio parere meglio descrive questo nuovo album, differente dai precedenti per molti aspetti. Sono tornati, sì. E sono tornati alla grande!

» Disco: The New Abnormal

 

Pool Song | Lea Porcelain

Una piacevole scoperta lo scorso anno, una fantastica conferma quest’anno. Il duo berlinese a metà settembre ha tirato fuori dal cilindro Pool Song, primo dei tre nuovi singoli lanciati nell’ultimo quadrimestre 2020. Le loro sonorità non stancano mai e loro, come sempre, sono attenti anche al più impercettibile suono che curano in maniera fantastica.
In attesa dell’uscita del nuovo disco ce li godiamo anche qui in versione live “A Colors Show“.

» Disco: Pool Song (singolo)

 

Lime | Caribou

Caribou è un artista piuttosto prolifico a livello di album, ma la cosa che sorprende di più è che non ne sbaglia mai uno. Nella carriera di un artista spesso ci sono alti e bassi, dovuti a mille fattori che influenzano la realizzazione di un disco. Lui sembra non essere toccato mai da nulla, riesce sempre a dare il massimo, come anche in questo caso. La mia scelta è caduta su Lime, pezzo veramente di classe, anche se Suddenly è un LP che ti mette davvero in difficoltà a sceglierne uno solo.

» Disco: Suddenly

 

Alien Crime Lord | The Voidz

A metà dicembre i The Voidz hanno partorito Alien Crime Lord, brano scritto per il videogioco Grand Theft Auto Online: The Cayo Perico Heist. Una piacevole sorpresa in un anno rognoso come il 2020. Oltre al disco con gli Strokes Julian Casablancas si conferma quindi ad altissimo livello anche con i The Voidz. E soprattutto stima infinita perché qualche giorno fa, quando erano ospiti online da Jimmy Fallon, vestiva una warm-up jacket dei Phoenix Suns di inizio anni ’90 (ad occhio sembrerebbe 1992/93, anno in cui Charles Barkley e compagni si arresero solo in finale contro i Chicago Bulls di Michael Jordan 4-2).

» Disco: Alien Crime Lord (singolo)

 

The Only Thing | Travis (feat. Susanna Hoffs)

Welcome back Travis! A quattro anni di distanza dal loro ultimo disco (Everything At Once) tornano con 10 Songs, album piacevole che contiene un paio di perle nel loro stile. La mia preferita, al momento, è sicuramente The Only Thing. Si tratta di un brano in cui alla voce di Fran Healy si affianca quella di Susanna Hoffs, corde vocali e chitarra delle Bangles (esatto, quelle di Walk Like An Egyptian), dando vita ad una collaborazione di altissimo livello.
Qui il video ufficiale della canzone, anche lui in perfetto stile Travis.

» Disco: 10 Songs

 

Zvezdy | Molchat Doma

A volte anche digitare tasti a caso e premere invio su YouTube può farti scoprire cose interessanti. È proprio così che non troppi giorni fa ho avuto il piacere di conoscere un gruppo post-punk synthwave bielorusso il cui nome significa “Case Vuote”. Mi sono piaciuti subito, sia per le sonorità molto Joy Division/New Order (a tratti anche Depeche Mode), sia perché il video di Zvezdy è a tema street art. Durante le mie ricerche sulla band ho letto anche che sono diventati noti anche fuori dalla loro patria praticamente casualmente, grazie a Sudno, brano che è diventato virale sul social TikTok.

» Disco: Monument

 

Lost In Yesterday | Tame Impala

Per me era uno dei dischi più attesi del 2020 e non ha deluso. A cinque anni di distanza dal lavoro precedente (Currents) Kevin Parker torna con il suo progetto Tame Impala e si guadagna ampiamente la sufficienza. Medaglia d’oro a Lost In Yesterday, brano che da gennaio continua a ronzarmi felicemente nelle orecchie.

» Disco: The Slow Rush

 

For Sure | Future Islands

I Future Islands sono un prodotto targato Baltimora, città portuale della East Coast situata poco sopra la capitale Washington. Nonostante assomiglino più a un gruppo di pensionati del Maryland che ad una band di successo sono in grado di coinvolgerti completamente con le loro stupende sonorità. È il caso di For Sure, brano presente nel loro ultimo disco As Long As You Are. Parte subito forte e ti conquista con un’intro davvero molto orecchiabile, che ti entra in testa e non esce più.
Missione compiuta, bravi ragazzi! Un paio di mesi fa sono stati ospiti, via web, anche del Late Show with Stephen Colbert, suonando proprio For Sure.

» Disco: As Long As You Are

 

Teenager Birdsong | Four Tet

Lo so, quando parlo di Four Tet sono paurosamente di parte perché adoro ogni nota della sua musica. Dai remix alle collaborazioni pazzesche che ogni tanto sforna. Però Sixteen Oceans è davvero un album veramente bello, merita sicuramente più di un semplice ascolto. Teenager Birdsong è il brano che più di tutti mi si è fissato nei timpani. Perfetto stile Kieran Hebden, durata giusta (3:25), intro coinvolgente. Per me promosso a pieni voti.

» Disco: Sixteen Oceans

 

Her Revolution | Burial + Four Tet + Thom Yorke

Come direbbe il buon Diego Abatantuono: “eccezzziunale veramente“. Già nel 2011, con la loro prima collaborazione Ego/Mirror, mi avevano steso come un peso mosca sul ring contro Muhammad Alì. Stavolta anche peggio, perché la combo Her Revolution/His Rope uscita ad inizio dicembre è veramente qualcosa di magnifico. La mia scelta per la playlist è caduta su Her Revolution, brano straordinario, assolutamente nella mia top3 2020.

» Disco: Her Revolution/His Rope (singolo)

 

That’s all folks!
Buon ascolto.

31 Dicembre 2020 0 commenti
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Milanstagram Playlist 2019
MusicaPensieri

Playlist Milanstagram 2019

di Massimiliano Donghi 27 Dicembre 2019
scritto da Massimiliano Donghi

Non me lo so proprio immaginare un mondo senza musica, davvero.

Bud Spencer

Per descrivere l’importanza della musica nella nostra vita ci sono tonnellate di frasi più belle, più poetiche o più ragionate. Ma ho scelto questa per via dell’incredibile semplicità con cui esprime il concetto. Era la frase che il mitico Bud diceva al piccolo alieno H7 25 durante il film Uno sceriffo extraterrestre… Poco extra e molto terrestre, dopo l’incontro al Luna Park sulle note de L’ultimo Valzer degli Oliver Onions.

Niente di più vero, non saprei come immaginare il mondo privo di musica. Tra un pensiero e l’altro siamo arrivati a fine dicembre e, visto che sta per terminare l’anno, ho deciso quindi di riassumere il 2019 con una breve playlist di 10 brani usciti in questi 12 mesi.
Ovviamente, oltre al titolo del brano, c’è anche la descrizione di questa mia scelta.

Premetto che di solito sono più propenso a consigliare un disco che non a fare una playlist, perché mi piace far conoscere il lavoro completo di un artista. Però trovo che le playlist possano essere un valido stimolo per fare entrare nelle nostre orecchie materiale nuovo o, più semplicemente, per condividere delle passioni con qualcuno.
(Sotto ad ogni descrizione ho inserito il link al disco/singolo dell’artista)

 

  • Ascolta la playlist su Spotify

 

More To Life | Albert Hammond Jr.

Uno dei motivi principali per cui ho sempre adorato gli Strokes risponde al nome di Albert Hammond Jr., il primo della band a tirar fuori un disco solista nel 2006 con Yours To Keep. A fine maggio è cascato dal cielo un suo nuovo singolo, intitolato More To Life e corredato di video ufficiale. Livello altissimo per essere un brano uscito “da solo”, senza annunci di album o Ep. Le classiche chitarre in perfetto stile Albert sono sempre molto coinvolgenti, ma questa volta a mio parere il salto di qualità lo fa la linea vocale, differente rispetto al solito e che conferisce alla canzone un valore altissimo.
Albert non delude mai.

» Disco: More To Life (singolo)

 

Landslide | Beirut

Da tempo attendevo il nuovo disco dei Beirut e, anche questa volta, sono rimasto veramente soddisfatto dal lavoro di Zach Condon e compagni. Un album davvero ben fatto, oltretutto inciso in gran parte in Italia, in Puglia, presso il Sudestudio di Guagnano.
Non è stato affatto facile scegliere un brano da Gallipoli, ma alla fine ho optato per Landslide, traccia numero 8 del disco. La sua coinvolgente melodia mi è rimasta in testa per un periodo davvero lungo. Ancora oggi quando l’ascolto inizio a battere il piede o la mano per tenere il ritmo. Un vero peccato che la band abbia dovuto rimandare sia il concerto di aprile che il recupero di ottobre per problemi di salute di Zach. Spero di poter ascoltare presto i Beirut dal vivo.

» Disco: Gallipoli

 

Redeemer | Karen O & Danger Mouse

L’unione tra la voce incredibile di Karen O e il genio musicale di Danger Mouse ha dato vita a Lux Prima, un disco davvero molto bello che mi è piaciuto sin dal primo ascolto, avvenuto anche abbastanza casualmente in quanto non ero a conoscenza del progetto. Il titolo della canzone che ho selezionato è Redeemer, 3 minuti e 49 secondi dove la voce della cantante degli Yeah Yeah Yeahs si unisce a una chitarra che a tratti sembra ricalcare lo stile inconfondibile utilizzato da Jack White in Rome (che vi consiglio tantissimo), bellissimo disco del 2011 di Danger Mouse e Daniele Luppi in collaborazione proprio con Jack White e Norah Jones.

» Disco: Lux Prima

 

Twist | Thom Yorke

Avendo una stima eccezionale di Thom Yorke e dei Radiohead, ogni volta che esce un disco sono severissimo: lo ascolto più volte per analizzare ogni singola nota ed ogni suono. A giugno Thom ha presentato il nuovo album solista, intitolato Anima. Non so bene spiegare perché, ma come sempre è arrivato nel periodo perfetto. Sono stato indeciso fino all’ultimo sul brano da consigliare, ma poi ho scelto Twist, un po’ forse per il suo incedere elettronico e un po’ perché supportata dalla voce di Thom a livelli atomici. Twist twist twist, twist twist twist… Ascoltare per credere.

» Disco: Anima

 

Did My Best | The Voidz

Did My Best è il titolo del nuovo singolo targato The Voidz e uscito a fine anno, a metà dicembre. È un brano con un incedere molto natalizio, con sonorità anni ’80, come piace a me. La melodia è carina, come sempre, ma a fare la differenza è ancora una volta la voce. Qui Julian Casablancas sfodera tutto il suo talento, in particolare a partire dal minuto 1:40, dove il brano innesta una marcia superiore e parte con un sorpasso spettacolare stile Ayrton Senna. Ultimamente poi si moltiplicano le voci che danno Julian & co. al lavoro per un nuovo disco targato The Strokes. Sento che qualcosa bolle in pentola, speriamo sia la volta giusta.

» Disco: Did My Best (singolo)

 

Underground Lovers | C’mon Tigre

Adoro i C’mon Tigre per la loro musica, per le loro influenze, per i loro video, per la loro immagine. Insomma, per tutto. Ho deciso di inserire nella playlist Underground Lovers, un brano tratto da Racines, il loro ultimo lavoro, perché è un perfetto ritratto di tutta la classe di questo duo. L’ultima volta che li ho consigliati a qualcuno mi è stata posta, giustamente, la domanda “Che genere fanno?”. È sempre difficile e ho sempre detestato etichettare un gruppo con un genere, allora ci ho provato sparando a caso “ethno-soul, electro-jazz”, senza neanche comprendere forse bene il significato di questa definizione.
Il risultato però è stato un “ah figo, grande! Allora li ascolto”. Direi missione compiuta.

» Disco: Racines

 

Kubes | machinegum

Ho sempre avuto un debole per molti aspetti della musica anni’80, a partire dall’utilizzo massiccio dei sintetizzatori. A fine anno, mentre continuavo a riascoltare diversi album per stabilire un po’ quali fossero i miei brani preferiti del 2019, mi sono imbattuto in un nuovo disco uscito da pochissimo, con una cover rosa piuttosto bruttina.
Non avevo neanche mai sentito il nome della band. Così ho fatto play e tempo un paio di minuti ed è scattato il colpo di fulmine. Merito di Kubes, il primo brano di Conduit. Indagando sulla band ho poi scoperto essere Fabrizio Moretti degli Strokes con il suo progetto solista. Complimenti!

» Disco: Conduit

 

Love Is Not An Empire | Lea Porcelain

Loro li ho scoperti ad aprile, quando hanno aperto il concerto di Apparat all’Alcatraz a Milano, e da lì è stato amore. Sono un duo tedesco di grande talento con delle sonorità che soddisfano parecchio i miei timpani. Love Is Not An Empire è il nuovo singolo uscito quest’anno. Orecchiabile, piacevole dal primo ascolto e, come sempre per i Lea Porcelain, con suoni davvero molto ben curati e piacevoli. Se poi volete approfondire su questo gruppo ascoltate “Hymns To The Night”, il loro album di debutto del 2017. Secondo me Warsaw Street vi stupirà.

» Disco: Love Is Not An Empire (singolo)

 

Kids In The Dark | Bat For Lashes

Ho sempre amato i Radiohead perché dal vivo, oltre ad offrire performance super, hanno sempre proposto gruppi spalla estremamente interessanti (Clinic, Sigur Ros, Moderat, ecc… la lista è infinita). Nel 2008 i concerti di Milano sono stati aperti da Bat For Lashes, che con i suoi primi due album e la sua musica mi ha letteralmente stregato. Quest’anno a settembre è uscito Lost Girls, un disco validissimo, forse non tocca le vette dei suoi primi lavori, ma merita comunque un ascolto. Per questa playlist ho scelto la traccia iniziale, Kids In The Dark. La voce sempre estremamente piacevole e mai banale di Natasha viene accompagnata perfettamente da tappeti musicali davvero interessanti. Da ascoltare, senza dubbio.

» Disco: Lost Girls

 

IN GRAVITAS | Apparat

Per chiudere degnamente la playlist del 2019 non poteva mancare uno degli artisti che più apprezzo: Apparat. Il musicista berlinese, dopo il terzo disco con i Moderat, è tornato in versione solista. Un lavoro molto interessante perché piuttosto diverso dai suoi classici album. Il brano che ho scelto si chiama IN GRAVITAS ed è la final track di LP5. Dopo un’intro che sembra non decollare mai, parte in grande stile, con dei suoni tipici del buon Sascha Ring. Perfetta come chiusura della playlist, anche perché mi piace particolarmente l’outro del brano. Detto questo, buon ascolto!

» Disco: LP5

27 Dicembre 2019 0 commenti
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