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Milanstagram
Milano, viaggi & street art
Autore

Massimiliano Donghi

Massimiliano Donghi

Fotografo milanese che adora la sua città, i viaggi e la street art. Conia improbabili neologismi come se non ci fosse un domani, si nutre quotidianamente di copiose dosi di autoironia e ama in maniera incondizionata i mitici tram Carrelli.

Tramonto ad Oia, Santorini
Viaggi

Oia: i 5 posti migliori dove fotografare il tramonto

di Massimiliano Donghi 16 Febbraio 2020
scritto da Massimiliano Donghi

Il tramonto, vista la sua incredibile bellezza, è chiaramente il momento più atteso della giornata a Santorini, in particolare a Oia. Non c’è un solo bipede senziente che quando il sole cala nel mare non sia lì con la macchina fotografica o uno smartphone per cogliere i giochi di luce.

Tutto è imperfetto, non c’è tramonto così bello da non poterlo essere di più.

Fernando Pessoa

Dove andare quindi a scattare? Le location dove piantare treppiede e macchina sono parecchie. Queste che vi descrivo ora sono senza ombra di dubbio le mie 5 mete preferite.

 

  • KASTRO

    È il luogo principale da dove fotografare il tramonto a Oia e, ovviamente, è anche il più frequentato. Se amate la folla questo è il posto giusto per voi, con un unico e devastante difetto: per trovare posto dovete essere lì (in bassa stagione) almeno tre quarti d’ora prima. In alta stagione, auguri.

  • KATHAROS BEACH

    Se invece come me preferite la tranquillità in questa spiaggia (con meravigliosa sabbia nera, senza sdraio, lettini e ombrelloni) avrete modo di trovarne quanta ne volete. Per raggiungerla dovrete camminare circa 20 minuti dal centro di Oia, superando anche la favolosa Ekklisia Agios Ioannis, la chiesetta isolata che potete osservare guardando verso nord dai mulini. Lo sforzo sarà ampiamente ripagato dalla magica combo tramonto&tranquillità.

  • BOAT TRIP

    Molto romantica e silenziosa, ma anche abbastanza costosa, invece è la visione del tramonto direttamente dal mare, su una delle barche che offrono questo servizio. Da qui le vostre fotografie saranno sicuramente diverse dai “soliti” scatti fatti dall’isola, ricordatevi però che se volete fare lunghe esposizioni è il posto peggiore che possiate scegliere.

  • 36°27’36.6″N 25°23’20.8″E

    Questo è il mio posto preferito. Anche qui per arrivarci dal centro ci vogliono circa 20 minuti, bisogna arrivare fino all’azienda per la fornitura di acqua e poi seguire il sentiero che porta fino al piccolo spiazzo dove posizionarsi. Potrete vedere praticamente tutta Oia e godervi un tramonto super senza intorno quasi nessuno.
    Non conoscendo il nome preciso del luogo ho messo le coordinate esatte per raggiungerlo.

  • CHIESA TIMIOS STAVROS

    Chi ha gambe e voglia di camminare può salire in uno dei punti più alti dell’isola, a metà strada tra Oia e Imerovigli. Qui infatti c’è la Chiesa Timios Stavros, segnata su Google Maps anche come Church of Panagia (da non confondere però con quella in centro Oia), da cui poter osservare un tramonto unico. Per arrivarci ci voglio tre quarti d’ora abbondanti, ma fidatevi, ne vale incredibilmente la pena. L’unica noia è quella di fare il sentiero al buio al ritorno, ma basta una torcia o la luce del telefono per evitare di spalmarsi per terra come la Nutella.

 

Vista da KastroPanorama di OiaDettagli in centroAl calar del soleI colori di SantoriniMulineggiandoMagia grecaTramonto unicoNuvole colorateSuona le campaneVista sul mare

 

LA MAPPA DI OIA

Per semplificare la ricerca ecco la mappa dove sono segnate tutte le location sopra descritte. Il modo più comodo (e spesso anche l’unico) per raggiungerle ovviamente è a piedi.

 

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Santorini è incredibile per colori, atmosfera, cibo è molto altro. L'ho ripetuto un sacco di volte, lo so, ma non mi stancherò mai di dirlo. Santorini però è anche fantastica per prendersi un attimo per stare da soli, in silenzio, lontano da tutti e godersi un tramonto che ti rimette in pace con il mondo. • • • • • #oia #santorini #greece #grecia #sea #mare #tramonto #sunset #colorful #wonderful_santorini #visitgreece #travel #love #milanstagreece #Cyclades_islands #wonderlustgreece #greecestagram #greece_lovers #igers_greece #yallerseurope #MeiCaPicture #lonelyplanet #greecelover_gr #cyclades #santorinigreece #santoriniisland #spring #bestofsantorini

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16 Febbraio 2020 0 commenti
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I colori di Oia, Santorini
Viaggi

La magia di Santorini in bassa stagione

di Massimiliano Donghi 19 Gennaio 2020
scritto da Massimiliano Donghi

Da veramente tanto tempo volevo andare in Grecia e quando mi si è presentata l’occasione “Oia” l’ho colta al volo. La Repubblica Ellenica è grande, bella, piena di isole e con un mare con dei colori per cui non hanno ancora inventato degli aggettivi qualificativi adatti per descriverli.
In particolare poi sono sempre stato attratto dai paesaggi di Santorini, frequentatissima isola di origine vulcanica dell’arcipelago delle Cicladi. Ovviamente però a me non piacciono i luoghi troppo affollati, quindi ho scelto un periodo di bassa stagione per andarci, inizio aprile.

 

COME CI SI ARRIVA?

Principalmente per via aerea, grazie al piccolo aeroporto situato circa a metà dell’isola e ai numerosi voli anche low-cost che atterrano ogni giorno. Io ho preso proprio uno di questi, partendo da Malpensa un bel sabato very early in the morning.
Una volta atterrati, fuori dall’aeroporto, ci sono dei “caratteristici” autobus che vi porteranno direttamente alla stazione centrale dei pullman di Fira, capoluogo dell’isola, che non è altro che un piccolo parcheggio all’aperto dove gli ingombranti mezzi, praticamente incastrati, a rotazione partono per le principali destinazioni guidati da dei temibili Verstappen locali.
Per chi come me ha scelto Oia come meta del viaggio ricordatevi una cosa importante: si scrive Oia ma si pronuncia “Ia“.

 

PERCHÉ SCEGLIERE OIA

Santorini è spettacolare, con diverse destinazioni, una più bella dell’altra. Ho scelto Oia come base del mio soggiorno principalmente per due motivi: è la parte più tranquilla dell’isola e ha delle location pazzesche da cui godersi un tramonto considerato tra i più belli del mondo.
Anche se è la zona più costosa di Santorini in bassa stagione, prenotando online, si trovano delle offerte veramente vantaggiose a cui è davvero impossibile rinunciare.
Sebbene spesso venga etichettata come un’isola per “fighetti”, in realtà è un posto per tutti. Infatti a seconda della zona varia anche la tipologia di turismo.

Vento in arrivoL'isola dei gattiPiazza ad OiaCampane di ImerovigliChiesaPorte nel nullaIl gatto filosofoColori golden hourCupolePanorama

 

I COLORI DI SANTORINI

Quando si parla di Santorini e colori le prime cose che vengono in mente sono le casette di calce bianca, le chiese ortodosse con le cupole azzurre e i tramonti infuocati che rendono l’isola ancora più bella. Ma questa perla delle Cicladi offre ancora di più!
Infatti nella zona sud troviamo tre spiagge che incantano con i loro colori.
Red Beach, come dice il nome, è caratterizzata dal colore rosso della sabbia vulcanica. Un vero e proprio spettacolo per gli occhi, anche sott’acqua, dove è molto piacevole fare snorkeling.
Accanto a Red Beach c’è White Beach, più piccola e più indicata per il relax, ma sempre di grande impatto visivo.
Più a est invece troviamo Perissa Black Sand Beach, dove una spiaggia di colore nero incanta la nostra vista.
Data la loro vicinanza è possibile anche visitarle tutte e tre nella stessa giornata.

 

COME SI MANGIA?

Sarà che sono di parte perché ho un debole per la cucina greca, ma a Santorini ho mangiato davvero bene. Oltre ai classici piatti ellenici come il gyros o la greek salad ho avuto modo di provare diverse specialità del posto, come le Domatokeftedes. Sono invitanti frittelline di pomodoro con menta fresca, cipolla e origano.
Ecco, i pomodori. Per chi come me è un amante di questa verdura a Santorini ne mangerete a quintali perché sono squisiti.
Per una serie di coincidenze astrali del tutto non calcolate poi sono capitato sull’isola durante la Pasqua ortodossa. Ho potuto quindi testare un numero incredibile di piatti speciali, tra cui molti dolci. In particolare mi ha stregato la Melitinia, a base di ricotta non salata (myzithra) e Mastica di Chios. Assolutamente da provare!

Essendo un territorio di natura vulcanica Santorini si è rivelata sin dall’antichità una location perfetta per la viticoltura. I vini di quest’isola sono pregiati e molto particolari; è impossibile non gustarli.
Quello che consiglio a tutti è uno dei più noti dell’isola: il Nixteri. Si tratta di un bianco secco con uvaggio 100% Assyrtiko (vitigno più famoso) e caratterizzato da un’alta gradazione alcolica, 15°. Il nome significa “notturno” in quanto l’uva veniva pigiata di notte.
Imperdibile anche il Vinsanto (stesso nome ma differente da quello toscano e umbro), vino bianco dolce con una gradazione alcolica più gentile, 9°, e uvaggio 75% Assyrtiko e 25% Aidani.
Inoltre, se come il sottoscritto amate le degustazioni e vi interessa acquisire uno 0,2% di credibilità quando parlate dei vini dell’isola, tra marzo e novembre è possibile visitare le aziende vinicole dove gli autoctoni vi racconteranno vita, morte e miracoli dei loro prodotti.

 

EllenicitàTramonto di OiaIn venditaMorning bellColori magici al mattinoPunto di vista insolitoScala a ImerovigliAttimi di gialloScorcio curioso

 

DA NON DIMENTICARE

Tra le numerose attività che si possono fare a Santorini c’è la visita al paesino Pyrgos, punto più alto dell’isola che offre un panorama super a 360°, ideale per degli scatti fotografici interessanti. Per tutti gli appassionati consiglio fortemente l’utilizzo di un obiettivo zoom, che vi permetterà di fare degli scatti davvero super. Da qui inoltre è spettacolare vedere sia l’alba che il tramonto.

Nella zona sud invece, oltre alle tre spiagge di diverso colore citate prima, una perla per cui vale la pena sacrificare qualche ora è senza dubbio il faro di Akrotiri. Non tanto per il faro in sé, che va bene, è molto carino, ma per la zona.
Sei immerso nel silenzio, con un paesaggio strepitoso davanti e il vento che porta lontano i tuoi pensieri. Semplicemente magico.

Santorini, in bassa stagione, è un luogo da non perdere!

 

 

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19 Gennaio 2020 0 commenti
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Milanstagram Playlist 2019
MusicaPensieri

Playlist Milanstagram 2019

di Massimiliano Donghi 27 Dicembre 2019
scritto da Massimiliano Donghi

Non me lo so proprio immaginare un mondo senza musica, davvero.

Bud Spencer

Per descrivere l’importanza della musica nella nostra vita ci sono tonnellate di frasi più belle, più poetiche o più ragionate. Ma ho scelto questa per via dell’incredibile semplicità con cui esprime il concetto. Era la frase che il mitico Bud diceva al piccolo alieno H7 25 durante il film Uno sceriffo extraterrestre… Poco extra e molto terrestre, dopo l’incontro al Luna Park sulle note de L’ultimo Valzer degli Oliver Onions.

Niente di più vero, non saprei come immaginare il mondo privo di musica. Tra un pensiero e l’altro siamo arrivati a fine dicembre e, visto che sta per terminare l’anno, ho deciso quindi di riassumere il 2019 con una breve playlist di 10 brani usciti in questi 12 mesi.
Ovviamente, oltre al titolo del brano, c’è anche la descrizione di questa mia scelta.

Premetto che di solito sono più propenso a consigliare un disco che non a fare una playlist, perché mi piace far conoscere il lavoro completo di un artista. Però trovo che le playlist possano essere un valido stimolo per fare entrare nelle nostre orecchie materiale nuovo o, più semplicemente, per condividere delle passioni con qualcuno.
(Sotto ad ogni descrizione ho inserito il link al disco/singolo dell’artista)

 

  • Ascolta la playlist su Spotify

 

More To Life | Albert Hammond Jr.

Uno dei motivi principali per cui ho sempre adorato gli Strokes risponde al nome di Albert Hammond Jr., il primo della band a tirar fuori un disco solista nel 2006 con Yours To Keep. A fine maggio è cascato dal cielo un suo nuovo singolo, intitolato More To Life e corredato di video ufficiale. Livello altissimo per essere un brano uscito “da solo”, senza annunci di album o Ep. Le classiche chitarre in perfetto stile Albert sono sempre molto coinvolgenti, ma questa volta a mio parere il salto di qualità lo fa la linea vocale, differente rispetto al solito e che conferisce alla canzone un valore altissimo.
Albert non delude mai.

» Disco: More To Life (singolo)

 

Landslide | Beirut

Da tempo attendevo il nuovo disco dei Beirut e, anche questa volta, sono rimasto veramente soddisfatto dal lavoro di Zach Condon e compagni. Un album davvero ben fatto, oltretutto inciso in gran parte in Italia, in Puglia, presso il Sudestudio di Guagnano.
Non è stato affatto facile scegliere un brano da Gallipoli, ma alla fine ho optato per Landslide, traccia numero 8 del disco. La sua coinvolgente melodia mi è rimasta in testa per un periodo davvero lungo. Ancora oggi quando l’ascolto inizio a battere il piede o la mano per tenere il ritmo. Un vero peccato che la band abbia dovuto rimandare sia il concerto di aprile che il recupero di ottobre per problemi di salute di Zach. Spero di poter ascoltare presto i Beirut dal vivo.

» Disco: Gallipoli

 

Redeemer | Karen O & Danger Mouse

L’unione tra la voce incredibile di Karen O e il genio musicale di Danger Mouse ha dato vita a Lux Prima, un disco davvero molto bello che mi è piaciuto sin dal primo ascolto, avvenuto anche abbastanza casualmente in quanto non ero a conoscenza del progetto. Il titolo della canzone che ho selezionato è Redeemer, 3 minuti e 49 secondi dove la voce della cantante degli Yeah Yeah Yeahs si unisce a una chitarra che a tratti sembra ricalcare lo stile inconfondibile utilizzato da Jack White in Rome (che vi consiglio tantissimo), bellissimo disco del 2011 di Danger Mouse e Daniele Luppi in collaborazione proprio con Jack White e Norah Jones.

» Disco: Lux Prima

 

Twist | Thom Yorke

Avendo una stima eccezionale di Thom Yorke e dei Radiohead, ogni volta che esce un disco sono severissimo: lo ascolto più volte per analizzare ogni singola nota ed ogni suono. A giugno Thom ha presentato il nuovo album solista, intitolato Anima. Non so bene spiegare perché, ma come sempre è arrivato nel periodo perfetto. Sono stato indeciso fino all’ultimo sul brano da consigliare, ma poi ho scelto Twist, un po’ forse per il suo incedere elettronico e un po’ perché supportata dalla voce di Thom a livelli atomici. Twist twist twist, twist twist twist… Ascoltare per credere.

» Disco: Anima

 

Did My Best | The Voidz

Did My Best è il titolo del nuovo singolo targato The Voidz e uscito a fine anno, a metà dicembre. È un brano con un incedere molto natalizio, con sonorità anni ’80, come piace a me. La melodia è carina, come sempre, ma a fare la differenza è ancora una volta la voce. Qui Julian Casablancas sfodera tutto il suo talento, in particolare a partire dal minuto 1:40, dove il brano innesta una marcia superiore e parte con un sorpasso spettacolare stile Ayrton Senna. Ultimamente poi si moltiplicano le voci che danno Julian & co. al lavoro per un nuovo disco targato The Strokes. Sento che qualcosa bolle in pentola, speriamo sia la volta giusta.

» Disco: Did My Best (singolo)

 

Underground Lovers | C’mon Tigre

Adoro i C’mon Tigre per la loro musica, per le loro influenze, per i loro video, per la loro immagine. Insomma, per tutto. Ho deciso di inserire nella playlist Underground Lovers, un brano tratto da Racines, il loro ultimo lavoro, perché è un perfetto ritratto di tutta la classe di questo duo. L’ultima volta che li ho consigliati a qualcuno mi è stata posta, giustamente, la domanda “Che genere fanno?”. È sempre difficile e ho sempre detestato etichettare un gruppo con un genere, allora ci ho provato sparando a caso “ethno-soul, electro-jazz”, senza neanche comprendere forse bene il significato di questa definizione.
Il risultato però è stato un “ah figo, grande! Allora li ascolto”. Direi missione compiuta.

» Disco: Racines

 

Kubes | machinegum

Ho sempre avuto un debole per molti aspetti della musica anni’80, a partire dall’utilizzo massiccio dei sintetizzatori. A fine anno, mentre continuavo a riascoltare diversi album per stabilire un po’ quali fossero i miei brani preferiti del 2019, mi sono imbattuto in un nuovo disco uscito da pochissimo, con una cover rosa piuttosto bruttina.
Non avevo neanche mai sentito il nome della band. Così ho fatto play e tempo un paio di minuti ed è scattato il colpo di fulmine. Merito di Kubes, il primo brano di Conduit. Indagando sulla band ho poi scoperto essere Fabrizio Moretti degli Strokes con il suo progetto solista. Complimenti!

» Disco: Conduit

 

Love Is Not An Empire | Lea Porcelain

Loro li ho scoperti ad aprile, quando hanno aperto il concerto di Apparat all’Alcatraz a Milano, e da lì è stato amore. Sono un duo tedesco di grande talento con delle sonorità che soddisfano parecchio i miei timpani. Love Is Not An Empire è il nuovo singolo uscito quest’anno. Orecchiabile, piacevole dal primo ascolto e, come sempre per i Lea Porcelain, con suoni davvero molto ben curati e piacevoli. Se poi volete approfondire su questo gruppo ascoltate “Hymns To The Night”, il loro album di debutto del 2017. Secondo me Warsaw Street vi stupirà.

» Disco: Love Is Not An Empire (singolo)

 

Kids In The Dark | Bat For Lashes

Ho sempre amato i Radiohead perché dal vivo, oltre ad offrire performance super, hanno sempre proposto gruppi spalla estremamente interessanti (Clinic, Sigur Ros, Moderat, ecc… la lista è infinita). Nel 2008 i concerti di Milano sono stati aperti da Bat For Lashes, che con i suoi primi due album e la sua musica mi ha letteralmente stregato. Quest’anno a settembre è uscito Lost Girls, un disco validissimo, forse non tocca le vette dei suoi primi lavori, ma merita comunque un ascolto. Per questa playlist ho scelto la traccia iniziale, Kids In The Dark. La voce sempre estremamente piacevole e mai banale di Natasha viene accompagnata perfettamente da tappeti musicali davvero interessanti. Da ascoltare, senza dubbio.

» Disco: Lost Girls

 

IN GRAVITAS | Apparat

Per chiudere degnamente la playlist del 2019 non poteva mancare uno degli artisti che più apprezzo: Apparat. Il musicista berlinese, dopo il terzo disco con i Moderat, è tornato in versione solista. Un lavoro molto interessante perché piuttosto diverso dai suoi classici album. Il brano che ho scelto si chiama IN GRAVITAS ed è la final track di LP5. Dopo un’intro che sembra non decollare mai, parte in grande stile, con dei suoni tipici del buon Sascha Ring. Perfetta come chiusura della playlist, anche perché mi piace particolarmente l’outro del brano. Detto questo, buon ascolto!

» Disco: LP5

27 Dicembre 2019 0 commenti
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Valensole
Viaggi

Provenza, terra di colori

di Massimiliano Donghi 26 Dicembre 2019
scritto da Massimiliano Donghi

Per diversi anni uno dei miei principali leitmotiv è stato “devo assolutamente visitare la Provenza, terra di colori”. Sono sempre stato attratto da quei paesaggi incredibili che per chilometri e chilometri mostrano solo rigogliosi campi di lavanda. Tuttavia non chiedetemi perché, in quanto non saprei rispondervi, sono riuscito ad andarci solo nel 2017.
È stata un’esperienza così bella che ovviamente devo pianificare quanto prima un ritorno.

Ma facciamo un attimo rewind per raccontare com’è andato il tutto.

UN VIAGGIO DIVERSAMENTE BREVE

Potrei trovare tonnellate di aggettivi differenti per descrivere la bellezza della Provenza, magica regione del sud-est della Francia, ma riesco a trovare una sola parola per riepilogare il viaggio di andata: infinito.

Il luogo che avevo scelto di visitare era Valensole, paesino di 3.000 anime nascosto tra le colline che guardano verso le Alpi. Arrivarci non è stato semplicissimo, specialmente per chi come me ha programmato di noleggiare un’auto soltanto una volta arrivato a destinazione.

Parliamoci chiaro, la Provenza non è troppo lontana da Milano in termini di chilometri, ma non ha molti collegamenti diretti. Se come me preferite sempre usare i mezzi pubblici mettete già in conto che il viaggio non sarà breve e che spesso dovrete fare dei cambi (treni/autobus).

 

 

Magnifica vero la Provenza? Immaginate questo spettacolo di fiori e colori, unito al profumo incredibile della lavanda e alla combo sole & caldo secco. Semplicemente favoloso!

QUANDO ANDARE IN PROVENZA?

A una domanda del genere mi verrebbe automatico rispondere “sempre”, in quanto il posto è magnifico, però giustamente se si sceglie di andare per vedere i campi di lavanda in fiore il momento giusto è tra metà giugno e fine luglio.
Io sono stato a Valensole a fine giugno, periodo che ritengo perfetto in quanto sono le giornate più lunghe dell’anno e i campi sono già completamente in fiore.

Tenete conto che in questo periodo troverete in giro per i campi tantissima gente. Tutti con lo stesso intento: fotografare. Armatevi perciò di pazienza e, soprattutto, di abiti leggeri visto che è una zona caldissima.

DOVE DI PRECISO?

Come avrete ben intuito il posto che vi consiglio è Valensole, probabilmente la location più frequentata e fotografata in questa stagione. Tuttavia, se siete in macchina-moto-bicicletta, potete esplorare tutta la zona che offre decine e decine di chilometri di campi fioriti.

Ricordate sempre che essendo altissima stagione non sarà facile trovare un posto dove dormire in zona. Io ho avuto la malaugurata idea di prenotare all’ultimo e ce l’ho fatta solo grazie al provvidenziale intervento di booking.com, che ha trovato la mia sistemazione a Sainte-Tulle, classico paesino provenzale a circa 20 km da Valensole. Per evitare ricerche infinite vi consiglio naturalmente di prenotare con largo anticipo, almeno un paio di mesi prima.

CONSIGLI PER FOTOGRAFARE

Il consiglio principale che vi do è quello più “scontato”, fotografate nelle prime e nelle ultime ore di luce del giorno. Non solo per la luce del sole, che ovviamente è più bella, ma anche per una questione puramente organizzativa.
Durante la giornata infatti i campi si riempiono di persone che in preda a crisi di selfie monopolizzano il paesaggio per ore scattando sempre le stesse foto, come in uno degli scatti qua sopra. Inoltre, visto il caldo intenso, la parte centrale della giornata è meglio passarla ad esplorare i vari paesini dove tutto è a base di lavanda. Persino il gelato!

Come attrezzatura l’ideale sarebbe avere un grandangolo, perfetto per immortalare i campi colorati infiniti e con un rapporto qualità/prezzo davvero ottimo. Da non dimenticare ovviamente un buon treppiede, meglio se leggero in modo da poterlo portare in giro senza patire le pene dell’inferno.
Per chi invece vuole foto fuori dal comune l’ideale è utilizzare il drone, per avere punti di vista sempre diversi.

Il bello di ogni viaggio poi è che si impara osservando gli altri e, se c’è una cosa d’ora in poi porterò sempre in Provenza quando andrò a scattare, è uno sgabello pieghevole. Comodo, leggero ed economico, ma soprattutto fondamentale nei momenti di attesa come il tramonto.

Spero di avervi incuriosito e dato indicazioni utili per affrontare un viaggio in questa regione magnifica. Per qualunque richiesta, informazione o altro scrivetemi. A presto!

26 Dicembre 2019 1 commenti
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Love is all
Street Art

Un assaggio di street art milanese

di Massimiliano Donghi 22 Dicembre 2019
scritto da Massimiliano Donghi

Amo la street art. Sì, la amo davvero in maniera incondizionata. Potrei stare qui ore a disquisire sul significato di questo termine, sul labile confine tra vandalismo e arte, e così via. Prima o poi lo farò, ma non è questa l’occasione.

Ho avuto modo di girare numerosi posti dove la street art ha impresso il suo marchio in maniera determinante, come per esempio la città di Berlino, o come altre capitali europee significative in questo ambito quali Parigi e Londra. In tutti questi luoghi ho trovato un numero incredibile di muri che parlavano, che raccontavano un pensiero o una storia.

E ogni volta che rientravo a Milano, sull’aereo-treno-autobus che mi riportava a casa, mi perdevo nei pensieri di quanto mi sarebbe piaciuto vedere la mia città sempre più caratterizzata dalla street art.

Ma era sostanzialmente un pensiero in parte sbagliato, perché la città meneghina è già piuttosto ricca di arte di strada. Semplicemente va cercata. Quando si va all’estero, o comunque in un posto che si vuole visitare, ci informiamo meticolosamente su tutto quello che vogliamo vedere, su come raggiungere determinati luoghi. Nella città in cui viviamo invece spesso accade il contrario, non facciamo questa ricerca e tendiamo a guardare solo ciò che ci passa davanti agli occhi nel corso della nostra vita quotidiana.

Ho cominciato quindi a girare sempre di più nei luoghi meno noti, nelle periferie, negli angoli nascosti dove spesso siamo solo di passaggio o non facciamo mai cadere l’occhio per trovare nuove opere e ascoltare la loro voce.
Per fare ciò l’ideale è utilizzare i mezzi di superficie, in particolare i tram. Infatti è stato proprio il 12 a farmi scoprire un angolo magico di Milano in zona Villapizzone.

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22 Dicembre 2019 0 commenti
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Milanstagram.com
Pensieri

Milanstagram: 3, 2, 1, via!

di Massimiliano Donghi 21 Dicembre 2019
scritto da Massimiliano Donghi

Il 19 maggio 2014 prendeva vita il profilo @milanstagramcom, con il suo primo post, un dettaglio delle luci della splendida Galleria Vittorio Emanuele II. A distanza di tempo ecco che finalmente, dopo numerosi tentativi, viene alla luce il sito Milanstagram.com, un blog dedicato alla città di Milano, ai miei viaggi e alla street art.

Qui dentro ci sono tutti i miei sforzi per raccontare delle passioni. Lo faccio con brevi storie, con i miei scatti e con un po’ di quello che mi passa per la testa.

 

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